
Era un maestro del nuoto ed un grande sommozzatore, ogni volta che risaliva dagli abisso del mare, raccontava agli altri cosa i suoi occhi ebbero la fortuna di vedere e spesso trovava pure dei tesori, nascosti tra gli anfratti spigoli delle profondità marine.
La sua fama fece presto il giro dell'isola, fino a giungere alle orecchie di Federico II.
Il Re aveva spesso udito il nome di questo giovinetto, come prode ed abile cavaliere del mare, cosi volle metterlo alla prova. Cosi salirono a bordo di una nave e si spinsero verso il mare aperto, il Re gettò prima in acqua una coppa, e subito Colapesce la recuperò, poi fu la volta della sua corona, ma in un mare ancora più profondo, poi quasi stizzito dall'abilità di Nicola, scaglio in mare il suo anello, in un fondale profondo centinaia di metri, purtroppo Colapesce, tuffatosi per riprenderlo, non riemerse più.
Curiosità della leggenda. Colapesce quando si tuffò per recuperare il prezioso anello del Re, vide tra le profondità del mare che la Sicilia poggiava su tre diverse colonne, una delle quali però era stata erosa dal potente fuoco dell'Etna, perciò prese la decisione di rimanere negli abissi per sostituirsi alla colonna consumata dal fuoco. Quindi ancora oggi Colapesce sorregge la Sicilia.
Un'altra bella versione della leggendaria storia di Colapesce la si può trovare in QUESTO SITO.
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Cordialmente, ilcatanese.
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2 commenti:
Non so il perchè ma questa leggenda mi ha affscinato in modo particolare sin da piccolo.
Ti capisco, d'altronde chi non rimarrebbe affascinato da una storia di un ragazzo che riusciva a stare immerso in acqua per svariati giorni.
Cordialmente, ilcatanese.
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