Festa Di Sant'Agata 2010

La festa di Santa Agata a Catania, la terza festa religiosa più famosa al mondo; si pensa che la sua celebrazione trasse origine, fin da un anno dopo la morte di Agata, esattamente nel 252 d.C..

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Le celebrazioni in suo onore si tengono dal 3 al 5 Febbraio ed il 17 di Agosto, la cosiddetta
Santa'Agata di mezzu Augustu.
Per i catanesi e non solo loro, i giorni Agatini sono particolarmente sentiti, nell'aria echeggia felicità, compassione, solidarietà e soprattutto amore e rispetto verso la nostra Santa Protettrice.


Giorno 4 Febbraio alle 06.00 del mattina si celebra la prima uscita del busto reliquiario di S. Agata, all'interno della cattedrale eretta in suo onore.
Pochi minuti (o ore) dopo si celebra la "Messa dell'Aurora", per me uno tra i momenti più significativi della festa. Per la prima volta dopo tanti mesi, nell'acustica ridondante della cattedrale completamente gremita di gente, si riascolta l'inno di S. Agata, che scuote ed innalza gli animi di tanti veri DEVOTI CATANESI.


Inneggiamo alla martire invitta
Rifulgente di luce divina
Inneggiamo alla grande eroina
Presso l’ara cosparsa di fior
Anelante di palpiti sacri
Si diffonde la gioia nel cielo
Ed all’ombra del mistico velo
Sorga l’inno festoso dei cuor.

Tu che splendi in Paradiso
Coronata di vittoria
O Sant’Agata la gloria
Per noi prega, prega di lassù

Esultante nei duri tormenti
Luminosa nel carcere oscuro
Ella affronta con animo puro
Le minacce d’un uomo crudel
Non ascolta le vane lusinghe
Le promesse d’un sogno radioso
Vince il fuoco e del ciel armonioso
L’innamora l’eterno splendor
Tu che splendi in Paradiso
Coronata di vittoria
O Sant’Agata la gloria
Per noi prega, prega di lassù
Per i secoli vola il suo nome
E risuona pei monti e sul mare
Circonfuso di sole l’altare
Il Suo corpo conserva fedel.
Su! Leviam cittadini l’evviva
Al valor centenario possente
Di colei che pregava morente
Il Signor della vita immortal.
Tu che splendi in Paradiso
Coronata di vittoria
O Sant’Agata la gloria
Per noi prega, prega di lassù

Programma della festa di Sant'Agata:
  • ore 06.00 del 4 Febbraio messa dell'aurora in Cattedrale
  • dalle ore 07.00 fino alle ore 11.00 partirà da porta Uzeda fino ad arrivare in piazza dei martiri
  • dalle ore 11.00 alle ore 18.00, il fercolo attraverserà la via VI Aprile, piazza Jolanda, piazza Carlo Alberto, arrivando in piazza stesicoro dove si terrà la "salita dei cappuccini"
  • dalle ore 18.00 fino agli albori di giorno 5 Febbraio, attraverserà la via del Plebiscito, piazza risorgimento, piazza palestro, via Garibaldi fino a che non ritornerà in piazza Duomo dove riposerà fino alle 16.00 del pomeriggio.
  • dalle ore 16.00 fino alle prime ore del mattino seguente, percorrerà tutta la via Etnea, Caronda, Etnea arrivando in Piazza Borgo dove si terranno gli straordinari fuochi pirotecnici. Poi riscenderà da via Etnea fino ai 4 canti dove si celebrerà la famosa "acchianata di San Giuliano" (salita di San Giuliano) nella omonima via. Da li proseguirà per la via Crociferi (la vetrina di Catania) dove al passaggio di fronte la Chiesa delle suore Benedettine si udirà il canto delle suore di clausura (clarisse). Il fercolo proseguirà il suo tragitto da via V. Emanuele fino al rientro in Cattedrale, in Piazza Duomo.


I catanesi conoscono già la differenza del tragitto celebrativo dei due giorni. Il 4 ed il 5 Febbraio sono rispettivamente conosciuti come, "Sant'Aita de viddani" e "Sant'Aita dei signori". Le differenze, oramai solamente celebrative, erano in riferimento ai percorsi che toccavano un tempo, giorno 4 i quartieri più popolari, il 5 quelli più "residenziali-borghesi".

Il mio parere sull'intera festa resta positivo, nonostante tutte le obiezione che possano essere fatte in merito alla paganizzazione, speculazione e quant'altro di non religioso si sia instaurato nel tempo, tuttavia vengono attenuati dal sentimento con cui ognuno di noi vive la festa.

Costume della Festa:
Il sacco è l'indumento rappresentativo di ogni devoto; è formato da un "camice" bianco, una scurzitta nera(cappello) ed una corda come cintura.
Ogni elemento ovviamente ha un suo significato specifico.
Il Sacco bianco, memore dei giorni in cui Sant'Agata fu riportata in patria catanese, dopo essere stata trafugata dal generale Giorgio Maniace a Costantinopoli, a testimonianza che i catanese scesero nelle strade per accogliere la propria Santa, in camice da notte bianco e cappellino nero.
La corda invece è rappresentativa dei cordoni con i quali i devoti, trainano il fercolo di Sant'Agata.

Esiste anche un'altra versione in merito alla provenienza del sacco, ovvero saio penitenziale, dal greco Sakkos. Usato per rivivere le sofferenze del corpo martirizzato di Sant'Agata(forse).
Io comunque rimango fedele alla prima versione, forse meno tracciabile dal punto di vista storico, ma sicuramente più affascinante.



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Cordialmente, ilcatanese.

2 commenti:

marcella candido cianchetti ha detto...

gran bel blog complimenti,stò gironzolando tra i vari post x il blog parla della mia catania1 ho un blog di cucina ,dove mi diverto a postare antiche ricette catanesi e della nostra bella isola http://zenzero2.blogspot.com ad es ho postate le nostre olivette pi sant'aita ecc..bona iunnatedda e nu bonu proseguimenti di festi

Anonimo ha detto...

tantissimi Auguri a tutte le Agate come me, a chi vive a Catania, a chi a Milano e a chi vive in ogni parte del mondo ma ha nel cuore Catania.
Picchi Agata è a santa dei ricchizzi e ci pensa a nuatri!
e poi è veramenti assai benna!
Auguri Agatine e Agatini