Paternò e la festa di Santa Barbara

Paternò (Patennò in lingua siciliana) è un comune con 49.250 abitanti (fonte ISTAT, maggio 2007), della provincia di Catania.

Storia

Il sito di Paternò è stato occupato oltre 3500 anni prima della nascita di Cristo, quando nel vulcanetto preistorico che sovrasta la città si insediarono i primi abitanti. La cittadina che sorse era di origine Sicana, nonostante fosse in territorio dei Siculi, e fin dall'inizio prese il nome di Inessa. Relativamente poco tempo dopo, alcuni abitanti provenienti da Catania, che in quel tempo si chiamava Aitna, chiamarono l'antica Paternò Inessa-Aitna. Da qui il nome Paternò che forse deriva da Paeter Aitnaion, cioè la "Rocca degli Etnei". Nel territorio paternese, però, con molta probabilità esistevano due città, infatti non c'era solo Inessa-Aitna, ma molti autori indicano anche la presenza di Hybla Mayor o Galeatis, che sorgeva nella parte a Nord-Ovest dell'attuale città. Città di media importanza durante il periodo greco e romano si spopolò quasi del tutto nei tre secoli precedenti l'anno mille. Nel periodo della dominazione saracena il borgo era chiamato Batarnù. In seguito alla conquista normanna iniziata negli anni '40 del XI secolo, il sito venne denominato Paternionis, e iniziò un periodo di grande splendore civico ed economico, giacché la città fu sede di re e regine. I territori di Paternò, infatti, furono inseriti nella cosiddetta Camera Reginale che venne costituita da Federico III d'Aragona come dono di nozze alla consorte Eleonora d'Angiò e che poi venne ereditata dalle Regine che si susseguirono, sino alla sua abolizione. Il periodo di magnificenza di Paternò durò fino al XV secolo, quando la città venne infeudata e ne iniziò un lento ma inarrestabile declino.


Del periodo medievale sono presenti tuttora interessanti testimonianze tra cui il magnifico Castello, dalla carattestica forma a Parallelepipedo, simile ai donjon francesi ed ai castelli scozzesi fortificati nello stesso periodo. Caratteristico anche il convento di S. Francesco, la chiesa della Gancia e tutto il borgo.
Della dominazione normanna si possono, addirittura intravedere ancora gli influssi in chiave antropologica, come la presenza di alcuni tratti fisici caratteristici delle popolazioni nordiche in una parte della popolazione. Uno dei problemi principali del paese tra fine '800 e inizi '900 era quello di essere una zona malarica, problema da tempo risolto, giacché ormai sono state del tutto bonificate le zone paludose nella Piana di Catania.


Lo sviluppo urbanistico della città ha avuto una grande accelerazione negli anni '60 e '70 del secolo scorso, periodo in cui la "geografia" urbana e stradale della città si è meglio definita secondo gli standard moderni e meglio adattata alle esigenze delle nuove classi emergenti della borghesia medio-alta.

Monumenti
Di notevole interesse architettonico sono alcuni edifici della Collina Storica tra cui la Chiesa Madre eretta nel 1342 e intitolata a S. Maria dell'Alto, ma profondamente modificata agli inizi del XVIII secolo, periodo in cui fu variato l'orientamento dell'ingresso e gli interni vennero adeguati allo stile dell'epoca, il barocco. Molto interessante anche il complesso di San Francesco alla Collina, del 1346, con una pregevole chiesa con delle caratteristiche architettoniche marcatamente gotiche, brevi lacerti di pregevoli affreschi e alcuni residui dell'apparato decorativo barocco. Poco lontana, la chiesa di Cristo al Monte modificata nel XVIII secolo secondo lo stile rococò. Sulle pendici del colle si trova la chiesa di S. Maria della Valle di Iosaphat (o della Gancia) fatta edificare nel 1072 dalla contessa Adelasia con uno splendido portale gotico. Il monumento più rilevante dell'intero territorio è sicuramente il Castello Normanno fatto erigere nel 1042 dal conte Ruggero e in seguito più volte rimaneggiato. Realizzata nel XVIII sec., risulta di grande impatto scenografico la Scalinata della Matrice, che collega il sagrato della Chiesa Madre con la Porta del Borgo, che è ubicata nella parte mediana della collina storica ed era l'antico ingresso principale alla cinta muraria medievale. Appena fuori dalla Porta del Borgo si trova il Palazzo Moncada appartenuto alla potente famiglia di origine spagnola che per molto tempo fu la feudataria della Città. Nella città bassa, che si sviluppò a partire dal XVI sec. alla base del colle, sorgono altri importanti monumenti tra i quali spiccano il complesso dell'ex monastero della Santissima Annunziata,dove si conserva lo splendido Olio su tavola della Madonna dell'Itria, opera cinquecentesca della famosa pittrice Sofonisba Anguissola, che visse a Paternò, la chiesa di Santa Barbara e la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria. Nella zona di nuova espansione, a nord-est dell'abitato, merita una visita la moderna Chiesa di San Francesco All'Annunziata dei Cappuccini, coi preziosi bronzi del Tesei e lo splendido Mosaico del Cantico delle Creature del grande artista Ugolino da Belluno.

Santa Barbara


Viene festeggiata dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa il 4 dicembre (data del suo martirio per decapitazione da parte del padre).
È invocata contro la morte improvvisa per fuoco, perciò gli esplosivi ed i luoghi dove vengono conservati vengono spesso chiamati "santabarbara" in suo onore. Per lo stesso motivo, in Italia è la santa protettrice dei Vigili del Fuoco.





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